E’ stato presentato alla Triennale di Milano il primo studio analitico sull’industria della cultura e della creatività, affidato da SIAE alla nota società di revisione Ernst&Young. “Italia Creativa”, così è stata denominata la ricerca, ha registrato i dati relativi ai settori più rappresentativi (Architettura, Arti performative, Arti Visive, Cinema, Libri, Musica, Pubblicità, Quotidiani e Periodici, Radio, Televisione e Home Entertainment, Videogiochi) che costituiscono complessivamente il 2,9% del prodotto interno lordo nazionale e comprendono circa un milione di lavoratori, il 41% dei quali fra i 15 e i 39 anni.
Rispetto alle 11 aree considerate, quella musicale si colloca al 6° posto con 4,3 miliardi di euro nel 2014, evidenziando una lieve riduzione rispetto al 2012 (-0,7%).
I contributi pubblici al settore sono diminuiti del 5,4% rispetto al 2012. Un calo c’è stato anche dal punto di vista occupazionale: – 5,1% nel 2014 in riferimento ai musicisti e -12,5% in riferimento agli occupati in case discografiche. Sono aumentati invece dell’11,2% gli insegnanti di musica in Conservatori e Istituti Musicali Pareggiati.
Trend positivo per il mercato discografico italiano: +23% sul segmento delle registrazioni musicali fisiche (circa 51 milioni di euro), +25% prendendo in esame i primi 9 mesi del 2015 rispetto all’anno precedente (circa 93,9 milioni di euro, quasi 18 milioni e mezzo in più rispetto allo stesso periodo nel 2014).
I dati testimoniano che questa ripresa è guidata dal supporto digitale, in continua ascesa (+ 66%), con più di 43 milioni di euro. Il supporto fisico cala invece del 13% in due anni, dai circa 193 milioni del 2012 ai 168 milioni di euro del 2014. Il vinile invece nel 2014 è aumentato del 77% rispetto all’anno precedente.
Dati positivi anche per il settore dei concerti in Italia, crescono gli incassi e il numero di spettatori: 3.664 gli spettacoli nel 2014, circa il 26% in più rispetto all’anno precedente e incassi intorno ai 229 milioni di euro (un aumento del 30% rispetto al 2012).
Il mercato degli strumenti musicali registra dei valori contrastanti: crescita in relazione ad alcune categorie di strumenti, come sintetizzatori e campionatori (+52,4% dal 2013), diminuzione rispetto ad altre, come quella degli amplificatori (-37%).
Fonte: Rockit.it